Le maschere
Maschere emotive mi hanno sempre affascinato, il semplice atto di mettere indossare un ‘volto diverso’ e diventare una nuova persona è qualcosa che trovo magicamente mistico. Una maschera ci permette di nascondere il vero io. Simbolicamente anche il trucco ha la stessa funzione, ho visto nel corso del tempo come è facile per una persona a diventare qualcun altro, con una voce nuova, nuovo modo di muoversi, nuovo modo di pensare e di essere. Semplicemente coprendo il proprio volto. Come per molti aspetti della nostra cultura, furono in primis i Greci ad introdurre l’ idea del personaggio – maschera – nelle loro commedie e drammi. L’idea che si possa rappresentare più di una personalità ci permette di fare emergere quella parte di noi che nel quotidiano non avrebbe modo di essere. Inoltre nell’ era moderna gli psicologi hanno sviluppato questo concetto – alcuni lo usano nel loro lavoro sulla teoria dell’identità.
Tutto il mondo è un palcoscenico
William Shakespeare
Implica che siamo tutti attori, indossiamo diverse maschere ;
La grave maschera per il lavoro.
La maschera del pagliaccio per gli amici.
La maschera di cura per la famiglia.
Più o meno consapevolmente nascondiamo il nostro vero io dietro queste maschere al fine di preservare il nostro status e la sicurezza.
Inoltre gli esseri umani utilizzano abiti, make up e indossando maschere come parte del rituale tribale quotidiano.
Danza, musica, droga, il sacrificio e la narrazione si combinano per produrre potenti cerimonie culturali spesso eseguita per placare gli dèi, o rafforzare i legami con la natura.Popoli aborigeni di tutto il mondo hanno da tempo compreso la necessità per i festival, il carnevale e i rituali sciamanici.
Le maschere emotive hanno contribuito alla storia a chi lo indossa di comunicare messaggi importanti attraverso i canali spirituali ed emotivi, che trascende l’ordinario un portale spirituale per accedere ad un mondo straordinario.